IL PROSSIMO. Progetto: Apostolato della Bontà

"Prendi come obiettivo la vita di Nazaret, in tutto e per tutto, nella sua semplicità e nella sua ampiezza...Ama Gesù con tutto il cuore e il tuo prossimo come te stesso per amore di Lui...La tua vita di Nazaret può essere condotta dappertutto: vivila nel luogo più utile al prossimo... "e ripeteva " farsi tutto a tutti per salvarli tutti".

Charles de Foucauld

ma chi è il mio prossimo?
il prossimo più prossimo del prossimo è questo gruppo che prega per le intenzioni del gruppo e per il prossimo meno prossimo!
ed è grazie alla “preghiera insieme”, insieme più e insieme meno ma sempre insieme, che anche nei momenti più cupi il conforto ti scivola dentro!
come non amare questi amici di cui, seppur lontani, senti vicino l’affetto?
ecco, levo una lode al Signore e alla Vergine Madre per avermeli messi accanto, uno dopo l’altro, dal dicembre 2005!

il 'prossimo' è anche la persona che ha tamponato la macchina di mio nipote l'altro ieri, uccidendo il suo amato cane, sbalzato fuori dal lunotto per la violenza dell'impatto.
Mio nipote, che come molti ragazzi non ha 'ancora' una forte fede, avrebbe voluto mettergli le mani addosso...lo hanno fortunatamente fermato, lui non è per il 'perdono', e, per questo, credo che soffra ancora di più....

Signore, abbi pietà di noi.

il 'prossimo' è anche la gnoma-dispettosa-maniaca-dell'ordine-telematico.... )()()():

"sopportare con pazienza le persone moleste" è opera di misericordia, vi ricordo... ://\:

ah,ah,ah! proprio perché conosce l'importanza, per il sito, delle opere di misericordia, che la gnoma svolazza impunemente
altrimenti sarebbe andata a svolazzare sulla luna, al sicuro dalle lavate di testa del prossimo, prossimo o no

secondo voi, padre celestino che accoglie temporaneamente la mia Mamma, nella cappella degli scolopi, chi considera "prossimo" Lei o me

Dal giornalino parrocchiale di Zelo Buon Persico l’Ora decima mi ha colpito questo brano che desidero proporre come motivo di riflessione:

“Abbiamo ricevuto questo brano dello scrittore brasiliano Armando Filho. E' una specie di «testamento biologico alternativo" sul senso pieno della vita, anche quando i comportamenti fisiologici non rispondono più ai comandi della mente. Per quei giorni, già da ora, imploriamo accoglienza e sostegno.

Questa 1ettera può costituire motivo di riflessione per chi oggi è tentato di mettere fuori gioco gli anziani nonni, dimenticando i loro sacrifici”

La lettera del "nonno" al suoi nipoti

Il giorno in cui questo vecchio non sarà più lo stesso, abbi pazienza con lui e cerca di comprenderlo. Quando lascerò cadere Il cibo sulla camicia e non saprò più allacciarmi le scarpe, sii paziente con me e ricordati delle ore che ho speso per insegnarti a fare le stesse cose.

E se durante le conversazioni ti ripeterò le stesse cose, che già sai come andranno a finire, non mi interrompere e ascoltami lo stesso. Ricordati che quando eri piccolo, per farti dormire, io ti raccontavo tante volte la stessa storia fino a vederti chiudere gli occhi.

E se quando siamo insieme a tavola, senza volerlo, mi sporcherò, non rimproverarmi. Comprendimi: non ne ho colpa, perché ho perso il controllo! Ricordati quante volte ti ho cambiato, perché fossi ben pulito e profumato... E quando mi vedrai incapace e ignorante davanti alle nuove tecnologie, che non riesco a capire, sii paziente e lasciami tutto il tempo; non disprezzarmi con un sorriso canzonatorio. E quando le mie gambe non mi sorreggeranno più e non riuscirò a restare in equilibrio, offrimi la tua mano per appoggiarmi...

E se un giorno dovessi dirti che non ho più voglia di vivere, non preoccuparti Comprenderai che questo non vuoi dire che non ti apprezzi o non ti ami. Ho sempre desiderato il meglio per te e mi sono sempre impegnato, perché il tuo mondo fosse migliore, più confortevole e incantevole.

E anche quando me ne andrò, cercherò di indicarti i1 cammino per la giusta direzione. Sii certo che ti sarò sempre vicino e mi prenderò ancora cura di te. Non rattristarti e non preoccuparti se mi vedi così! Non guardarmi con compassione; fammi sentire il tuo cuore vicino, comprendimi e restami accanto, come io ho fatto con te all'inizio della tua esistenza. Questo mi darà forza e coraggio.

Come io ti ho accompagnato all’inizio della vita tua, adesso accompagnami tu, che termina la mia.

Abbi tanto amore e pazienza con me, e io ti ricambierò con sorrisi e gratitudine, e con il grande amore che ho sempre avuto per te. Grazie!

il tuo Vecchio

chiedo sempre il dono di saper amare anche i nemici, ma forse non è una preghiera del tutto sincera, perché pur cercando di sforzarmi, ce ne sono due o tre che, appena li vedo, mi fanno ribollire ..........

AMARE i nemici non sempre è possibile o umano!

NON ODIARLI, è già qualcosa....

Un sant'uomo ebbe un giorno da conversare con Dio e gli chiese:

«Signore, mi piacerebbe sapere come sono il Paradiso e l'Inferno»

Dio condusse il sant'uomo verso due porte. Ne aprì una e gli permise di
guardare all'interno.

C'era una grandissima tavola rotonda. Al centro della tavola si trovava
un grandissimo recipiente contenente cibo dal profumo delizioso.

Il sant'uomo sentì l'acquolina in bocca. Le persone sedute attorno al
tavolo erano magre, dall'aspetto livido e malato. Avevano tutti l'aria
affamata. Avevano dei cucchiai dai manici lunghissimi, attaccati alle
loro braccia. Tutti potevano raggiungere il piatto di cibo e
raccoglierne un po', ma poiché il manico del cucchiaio era più lungo
del loro braccio non potevano accostare il cibo alla bocca.

Il sant'uomo tremò alla vista della loro miseria e delle loro
sofferenze.

Dio disse: "Hai appena visto l'Inferno".

Dio e l'uomo si diressero verso la seconda porta.

Dio l'aprì. La scena che l'uomo vide era identica alla precedente.

C'era la grande tavola rotonda, il recipiente che gli fece venire
l'acquolina. Le persone intorno alla tavola avevano anch'esse i
cucchiai dai lunghi manici. Questa volta, però, erano ben nutrite, felici e
conversavano tra di loro sorridendo.

Il sant'uomo disse a Dio: «Non capisco!»

- E' semplice, - rispose Dio, - essi hanno imparato che il manico del
cucchiaio troppo lungo, non consente di nutrire se' stessi....ma
permette di nutrire il proprio vicino. Percio' hanno imparato a
nutrirsi gli uni con gli altri ! Quelli dell'altra tavola, invece, non pensano
che a loro stessi... Inferno e Paradiso sono uguali nella
struttura...La differenza la portiamo dentro di noi!!!

"Sulla terra c'è abbastanza per soddisfare i bisogni di tutti ma non
per soddisfare l'ingordigia di pochi. I nostri pensieri, per quanto buoni
possano essere, sono perle false fintanto che non vengono
trasformati in azioni. Sii il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo".

Mahatma Gandhi.

Crisi di matrimonio


· Un tale, recependo come il suo matrimonio stesse attraversando un momento di crisi, si recò da un vecchio saggio, noto per dispensare buoni consigli e gli confessò sinceramente questo momento di difficoltà, quanto ne fosse dispiaciuto ma che, non sapesse cosa fare, per ricomporre il suo rapporto con la moglie.

· Il Vecchio, dopo averlo ascoltato attentamente, gli disse: “Vedo che il tuo smarrimento è sincero ma non è difficile risanare la situazione. Torna a casa, parla apertamente con tua moglie e dille le stesse cose che hai dette a me, ascolta quanto lei ti dice e sforzati di fare tutto quello che puoi per esaudire i suoi desideri; vedrai che andrà meglio”.

· L’uomo tornò a casa e fece come gli era stato suggerito. La moglie fu contenta di ascoltarlo e gli manifestò quanto lei si aspettasse da lui.

· Egli le promise che sarebbe stato più attento ai suoi desideri e avrebbe cercato di fare quanto potesse per venirle incontro.

· Dopo un po’ di tempo vedendo che le cose andavano bene e che anche la moglie era contenta, tornò dal Vecchio saggio per ringraziarlo del buon consiglio, che ora tutto sembrava tornato alla normalità ed era contento che le cose si fossero appianate.

· Il Vecchio lo ascoltò e gli disse: “ Sono felice per te, ora che sei sereno, torna a casa e ascolta attentamente col cuore, tutti i giorni, quello che tua moglie non dice”.



Buona serata a domani



Alberto

L’amicizia è la pietra angolare della vita, il “luogo” ove possiamo essere noi stessi e anche diventare migliori.
Purtroppo, a volte, quando gli impegni assillanti e le responsabilità quotidiane ci distraggono dal gustare i doni preziosi che la vita ci offre, non ci preoccupiamo tanto di coltivare l’amicizia.
Concediamoci un momento per pensare ad un caro amico, dirgli quanto è importante per noi, arricchire questo rapporto.
Aiutiamoci l’un l’altro a valutare l’amicizia con obiettività ed onestà, ad apprezzare e dare profondità alla relazione “unica” che viviamo con l’amico, ad accrescere la nostra capacità di “essere amico” ed a scoprire quanta ricchezza vi è nel condividere il nostro io più profondo nel dono dell’amicizia.
A volte è difficile manifestare ed esprimere i sentimenti.

Un amico ti accetta come sei.
Ciò che sei agli occhi dell’amico,
ti fa intravvedere ciò che sei
agli occhi di Dio.

grazieeeeeeeeee ad enzo che cura con vera abnegazione questo sito per noi, pur se tutti noi non ci comportiamo da prossimo per lui

ma se uno non ha più nessuno con cui scambiare i pensieri, dove deve andare a trovare un prossimo? tra i nemici per cercare di amarli ricevendo solo indifferenza?