Preghiera Insieme Il posto dove la terra è più vicina al cielo.... |
| | MEDITAZIONI | |
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Autore | Messaggio |
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patrizia Admin
Messaggi : 521 Data di iscrizione : 04.01.09 Età : 65 Località : napoli
| Titolo: MEDITAZIONI Lun Gen 05, 2009 11:31 am | |
| Lc 2,51 : "Discese con loro e tornò a Nazaret..." Discese: per tutta la vita non ha fatto che scendere: scendere incarnandosi, scendere facendosi bambino, scendere obbedendo, scendere facendosi povero, scendere facendosi perseguitato, suppliziato, mettendosi sempre all'ultimo posto. Dio costruisce sul nulla. E' con la sua morte che Gesù ha salvato il mondo; è con il niente degli apostoli che ha fondato la Chiesa; è con la santità e nel nulla dei mezzi umani che si conquista il cielo e che la fede viene propagata....
Fratel Charles di Gesù (Charles de Foucauld-1858/1916)
Ultima modifica di patrizia il Lun Gen 19, 2009 12:11 pm - modificato 1 volta. | |
| | | alberto
Messaggi : 40 Data di iscrizione : 06.01.09 Età : 86 Località : zelo buon persico (lo)
| Titolo: Dio non esiste ? Mer Gen 14, 2009 2:54 pm | |
| Carissimi, Olga ci ha mandato una e-mail, sul cavolé andante, perché qualcuno nel mondo sta facendo una campagna per la miscredenza. Ho letto attentamente tutto! Ci ho messo un sacco di tempo! E, come ci chiede Marzullo, allettato dalla tentazione di potermi godere la vita allegramente mi sono fatto una domanda: Ma Dio esiste? Ho lungamente meditato, ho profondamente cogitato, ho intensamente sollecitato le meningi e, dopo un lunghissimo lasso di tempo (0,00000000000... etc, etc, etc...0001) mi sono anche dato una risposta! (sic!): Perché dicono "forse" "probabilmente" vuol dire che il tarlo del dubbio che gli gironzola per la crocchia ce l'hanno ! Chi crede, Grazie a Dio, No !Vogliamo divertirci ? Divertiamoci ! Noi non ci stiamo forse divertendo co sto bucum? E allora che cosa si vuole, divertitevi anche voi come vi pare! Dio ci ha lasciati liberi di fare tutto ciò che vogliamo, di andare a trovare chi vogliamo e di gozzovigliare come vogliamo. :| Ci ha solo detto che, chi desiderasse andare a trovarlo, sappia che la porta di casa sua é la cruna di un ago! Bye, bye | |
| | | lillo
Messaggi : 699 Data di iscrizione : 06.01.09 Età : 99 Località : zena
| Titolo: la crunadell'ago Mer Gen 14, 2009 3:42 pm | |
| ma ti sei dimenticato di dire che, per quanto piccolo, il varco c'è e con qualche dieta rimpicciolente (nel senso di farsi piccoli, il che è difficile e scomodo, ma quanto mai gratificante) il transito, con una Sua spintarella, non è impossibile e poi ci ha anche detto "bussate e vi sarà aperto!" il libero arbitrio, se lo consente Lui, perché non dovrei consentirlo io? non giudico le convinzioni, ma lo sbandieramento delle stesse, come se fossero verità assolute, mi irrita profondamente, così come mi irrita il proselitismo sfacciato. anche i gay hanno tutto il diritto di esistere ed essere rispettati (e dico rispettati, non tollerati!), ma il gaypride è un'altra cosa!!! e proprio da qui, dovevano cominciare? come se questa città, con tutti i guai di essere il sud del nord, di problemi (seri) non ne avesse già in abbondanza!!! capisco che sia in contrasto con la "firma" che ho scelto e dovrò fare ammenda, ma mi piace pensare che il "credere" sia per me di consolazione, conforto e appagamento, mentre per loro il "non credere" sia motivo di astiosa perenne insoddisfazione. ben gli sta. non ci resta che pregare quotidianamente per le conversioni e perché, se il Signore ci aiuterà ad avere un cuore di carne, possiamo testimoniare con la nostra vita di ogni giorno dove stia veramente la "completezza" dell'uomo. al momento però continuo ad essere irritatissima. | |
| | | patrizia Admin
Messaggi : 521 Data di iscrizione : 04.01.09 Età : 65 Località : napoli
| Titolo: la scommessa di Pascal Mer Gen 14, 2009 8:59 pm | |
| Combattere, contrastare il relativismo, l'indifferenza, il dubbio...anzi "consigliare i dubbiosi"!!!! Verità a soolute e verità relative, contingenze e infiniti...siamo troppo piccoli! siamo infinitamente piccoli di fronte a tali quesiti eterni! Trovo che questo matematico, che di ragione e materia grigia un po' se ne intendeva, abbia saputo affrontare la questione La Scommessa di Pascal è un assunto del filosofo e scienziato cristiano sull'esistenza di Dio : il "se ..., allora ..." tipico della scienza che è un sapere ipotetico ed un formato tabellare, quasi statistico."I Pensieri" ("Les Pensées"). Il ragionamento di Pascal è che conviene credere a Dio perché: 1. se Dio esiste, si ottiene la salvezza; 2. se ci sbagliamo, si è vissuto un'esistenza lieta rispetto alla consapevolezza di finire in polvere. Pascal afferma la superiorità della fede in virtù del fatto che essa è in grado di portarci alla eternità, che è infinitamente superiore ai piaceri effimeri, materiali e finiti di cui è possibile godere sulla terra, e che dunque, concludendosi in dispiacere, non sono considerabili come veri piaceri. Pascal afferma che bisogna "scommettere" sull'esistenza di Dio. Bisogna, cioè, decidere di vivere come se Dio ci fosse o come se Dio non ci fosse; non si può non scegliere, poiché il non scegliere è già una scelta. In realtà, la scommessa è meno banale e superficiale di quanto sembri: infatti, egli dice: « [...] Valutiamo questi due casi: se vincete, vincete tutto, se perdete non perdete nulla. Scommettete, dunque, che Dio esiste, senza esitare.[...] » (Blaise Pascal, Pensieri, 233) Ovvero, "scommettendo" che Dio non esiste, non si vince nulla, ma si perde tutto (cioè il bene finito); al contrario, "scommettendo" che Dio esiste si vince tutto (cioè la beatitudine eterna ed infinita) e non si perde nulla; ed il fatto che la scommessa a favore di Dio è totalmente ed infinitamente propizia e vantaggiosa a coloro che la compiono, ciò significa che è fondata, e diventa dunque la scommessa stessa una "prova" di tale esistenza divina, e dunque la "vittoria" della scommessa è nella scommessa stessa, che in tal modo non è più scommessa, ma è già vittoria certa. | |
| | | marcella
Messaggi : 18 Data di iscrizione : 08.01.09
| Titolo: Re: MEDITAZIONI Ven Gen 16, 2009 11:24 pm | |
| Sarah (mia figlia) per Natale ha regalato al suo babbo"Perchè Credo" di Vittorio Messori. Aimeh! devo dire che non mi è piaciuto, anzi mi ha molto deluso. L'ho trovato un libro triste, scritto da una persona sola "dentro", anche la sua Fede mi è apparsa triste, arrogante e eccessivamente individualista. Certo il messaggio di salvezza è rivolto ad ogni persona e non alle masse ,ma non dobbiamo dimenticare che Gesù parlava alle moltitudini e si preoccupò di sfamare più di cinquemila persone , avendo a disposizione tre pesci!!!.
Mi piacerebbe sapere se avete letto il libro, e cosa ne pensate. Un abbraccio nel Signore Marcella | |
| | | VINCENZO
Messaggi : 694 Data di iscrizione : 06.01.09 Età : 44 Località : NAPOLI
| Titolo: SETTIMANA DI PREGHIERA PER L'UNITA' DEI CRISTIANI Lun Gen 19, 2009 11:48 am | |
| SETTIMANA DI PREHIERA PER L'UNITA' DEI CRISTIANI Sinceramente questa mattina ho impiegato un po' di tempo per decidere dove inserire un pensiero sulla settimana di preghiera per l'unità dei cristiani. Poi pensandoci bene, ho deciso di condividere con voi un'omelia del 2005 del cardinale Walter Kasper (presidente del PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA PROMOZIONE DELL'UNITA' DEI CRISTIANI), che può esserci utile anche come meditazione. Allora ho deciso di inserirla tra le meditazioni. Credo che come cristiani non possiamo rimanere in silenzio (quindi non possiamo non pregare) durante la settimana di preghiera per l'unità dei cristiani. Tempo forte di preghiera ecumenica Nell’anno 1909 il Papa Pio X dette la sua approvazione e benedisse ufficialmente la Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani, invitando tutti i cattolici a unirsi al cosiddetto ecumenismo spirituale che consiste nella preghiera personale comunitaria e alla conversione a Gesù Cristo a favore dell’unità dei cristiani. Quest’anno si celebra il centenario di questa importante iniziativa in seno alla Chiesa Cattolica La Settimana di Preghiera, il cui obbiettivo è universalizzare la preghiera per l’unità risponde all’obiettivo tracciato dal decreto conciliare Unitatis Redintegratio del Concilio Vaticano II quando afferma: “Questa conversione del cuore e questa santità di vita, insieme con le preghiere private e pubbliche per l'unità dei cristiani, devono essere considerate come l'anima di tutto il movimento ecumenico e si possono giustamente chiamare ecumenismo spirituale.” (UR 8). In tutto il mondo cristiano è ormai felicemente consolidato il consenso implicito a considerare questa Settimana di preghiera come un tempo forte di preghiera ecumenica. E’ la Settimana per eccellenza per pregare per quella unità che Gesù ha invocato nella notte dell’Ultima Cena poco prima della sua passione. La fede ci conforta nel renderci consapevoli che l’unità appartiene alla proclamazione: “Credo la Chiesa una, santa, cattolica, apostolica”. A conferma di tale verità di fede il Concilio Vaticano II afferma che “Coloro che credono in Cristo e hanno ricevuto validamente il battesimo, sono costituiti in una certa comunione, sebbene imperfetta, con la Chiesa cattolica.” (UR 3). Sono stati compiuti importanti passi sulla via dell’unità visibile dei cristiani, tuttavia dobbiamo riconoscere che molto cammino resta ancora da fare. Invito alla preghiera ecumenicaCon alcune Chiese, come nel caso delle antiche chiese Orientali, condividiamo la successione apostolica nell’episcopato e la stessa fede nei sacramenti. Durante la Settimana de preghiera per l’unità dei cristiani 2009, siamo tutti invitati a pregare per la promozione dell’unità e per la costruzione della pace, che sono importanti responsabilità per le quali tutti i cristiani del mondo devono impegnarsi. La speranza sulla quale si fonda questa preghiera è che tutti gli abitanti della terra si facciano popolo di Dio; che Dio sia il loro Dio; e che l’umanità abbia la grazia di conoscere la gioia, la prosperità e la pace superando divisioni e conflitti. I cristiani devono pregare con pazienza fino a quando saranno raggiunti “cieli nuovi e terra nuova”; solo allora “essi saranno mio popolo e io sarò il loro Dio” (Ez 37,23). CELEBRAZIONE DEI VESPRI A CONCLUSIONE DELLA “SETTIMANA DI PREGHIERA PER L’UNITÀ DEI CRISTIANI 2005” NELLA DIOCESI DI ROMA OMELIA DEL CARD. WALTER KASPER Martedì, 25 gennaio 2005
Gesù Cristo: il nostro fondamento comune Cari fratelli e sorelle, “Nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo.” (1Cor 3,11) Con queste forti parole l’Apostolo Paolo ci ricorda l’unico fondamento sul quale la Chiesa è costruita, e allo stesso tempo ci spiega la ragione del nostro impegno ecumenico. Perché essere fondato nell’unico Signore Gesù Cristo implica la professione nella “Chiesa, una e santa” ed esclude le divisioni. Non si può dire: “Io sono di Paolo” o “io sono di Apollo” (1Cor 3,4). Tramite l’unico battesimo siamo tutti in Cristo. La “Unitatis redintegratio”, cioè la ricomposizione dell’unità è dunque uno dei compiti prioritari della Chiesa. Lo scorso anno abbiamo celebrato il 40mo anniversario del Decreto conciliare Unitatis redintegratio, che parla di ecumenismo. La Conferenza Internazionale a Rocca di Papa nel mese di novembre è stata un’ulteriore conferma dell’attualità di questo documento e dell’urgente necessità di renderlo una realtà concreta. Il Decreto, infatti, esprime chiaramente una delle priorità del Concilio Vaticano II: l’unità visibile di tutti i discepoli di Cristo, per la quale il nostro Signore ha pregato alla vigilia della sua morte (cfr. Gv 17,21). In occasione di tale anniversario, abbiamo espresso la nostra profonda gratitudine per ciò che lo Spirito Santo ha realizzato nel corso degli ultimi quarant’anni. Oggi, all’inizio di questo nuovo anno, non vogliamo volgere uno sguardo al passato, ma desideriamo guardare al futuro, al futuro dell’ecumenismo. Dai suoi albori, all’inizio del XX secolo, il movimento ecumenico ha conosciuto grandi cambiamenti nel mondo e nelle nostre Chiese. La situazione ecumenica stessa è molto diversa. A volte, lo slancio iniziale sembra correre il rischio di scivolare in uno stato letargico e di perdere la sua credibilità. Emergono, da un lato, segni di reticenza e di resistenza e, dall’altro, segni di rassegnazione e di frustrazione. Allora, non possiamo continuare a ripetere: “business as usual”, tutto come al solito. Cosa dovremmo fare, piuttosto? Cosa possiamo fare? Non mancano proposte per rivedere i metodi, cambiare le strutture, integrare nuovi membri, esaminare le questioni urgenti, persino rilanciare una riflessione sui nostri intenti, sui nostri scopi e sul nostro ordine del giorno. Questi suggerimenti possono essere, in una certa misura, ragionevoli e rilevanti. Ma nella lettura che abbiamo appena ascoltato, Paolo ci fa un’altra proposta. Egli si definisce un architetto che, come tale, deve progettare la costruzione della casa, ovvero della dimora e del tempio di Dio, che è la Chiesa. Un buon architetto – ci dice Paolo – non inizia con il tetto o con la struttura interna, ma comincia dalle fondamenta. Soltanto un solido fondamento, edificato non sulla sabbia ma sulla roccia, secondo le parole di Gesù nel discorso della montagna, fa sì che la casa rimanga salda e non crolli allo scatenarsi delle intemperie (cfr. Mt 7,24-27). Perciò Paolo ci invita a riflettere di nuovo sul fondamento del nostro lavoro. La sua risposta è chiarissima: “Nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo”. La risposta alle nuove sfide è una risposta di fede ed una risposta spirituale, cioè una risposta radicata nella vita e nello spirito di Cristo. La fede in Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, è il fondamento del battesimo, che fa di noi dei cristiani, incorporandoci nella Chiesa (cfr. 1Cor 12,13; Gal 3,28). La confessione cristologica di fede in Gesù Cristo come unico salvatore di tutta l’umanità fa parte della formula di base del Consiglio Ecumenico delle Chiese e costituisce l’accordo fondamentale, il denominatore comune, di tutti coloro che partecipano al movimento ecumenico. E la comune testimonianza missionaria, la quale professa che la salvezza è solo nel nome di Gesù Cristo (Atti 4,12), davanti a un mondo che ancora non lo conosce, o non lo conosce più, è precisamente il fine dell’impegno ecumenico. Così, Gesù Cristo non è soltanto il fondamento, ma è lo scopo del nostro impegno ecumenico; in Lui tutti noi saremo una sola cosa. “Tutti sotto l’unico capo Gesù Cristo”, hanno detto i padri fondatori luterani nei loro scritti confessionali. Ma questa realtà è ancora chiara a tutti noi? La teniamo ben presente nel corso delle nostre discussioni e riflessioni? Non ci troviamo piuttosto nella situazione in cui il nostro compito prioritario, la nostra maggiore sfida è ricordare e rafforzare il nostro comune fondamento ed evitarne la vanificazione da parte di interpretazioni cosiddette liberali, che si definiscono progressiste, ma che sono in realtà sovversive? Proprio oggi, quando nella società post-moderna tutto diventa relativo e arbitrario, ed ognuno si crea la propria religione à la carte, abbiamo bisogno di un solido fondamento e di un punto di riferimento comune affidabile per la nostra vita personale e per il nostro lavoro ecumenico. E quale fondamento potremmo avere se non Gesù Cristo? Chi meglio di Lui può guidarci? Chi più di Lui può darci luce e speranza? Dove, se non in Lui, possiamo trovare parole di vita (cfr. Gv 6,68)? Tutto ciò, cosa significa concretamente? Menzionerò qui soltanto tre conseguenze. In primo luogo, è a proposito della Bibbia che ci siamo divisi ed è solo attraverso la lettura, lo studio e la meditazione della Bibbia che possiamo ritrovare l’unità. “L’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo” dice il Concilio (Dei Verbum 25), esortandoci a rinnovare la lunga tradizione della Lectio divina (Dei Verbum 25), cioè la lettura orante della Sacra Scrittura. In tale lettura spirituale, secondo i Padri della Chiesa, vi è la presenza reale ed autentica di nostro Signore Gesù Cristo, simile a quella presente nella celebrazione dell’Eucaristia (Sacrosanctum concilium 7). Il nostro impegno ecumenico deve nutrirsi alla mensa della Parola (Dei Verbum 21). Sulla Bibbia ci siamo divisi, sulla Bibbia dobbiamo unirci di nuovo. Il migliore ecumenismo consiste nel leggere e vivere il Vangelo. In secondo luogo, attraverso il battesimo siamo incorporati a Gesù Cristo. Nel nostro impegno ecumenico non iniziamo da zero. Attraverso il battesimo siamo già in una comunione fondamentale che ci unisce a Gesù Cristo, e che ci unisce gli uni agli altri. Allora, riflettiamo insieme: Cosa significa essere battezzati dal punto di vista della fede, ma anche dal punto di vista della vita ? Cosa significa per la nostra vita di tutti i giorni e per le risposte che diamo alle urgenti questioni etiche? San Paolo ci esorta a non conformarci alla mentalità del mondo (cfr. Rom 12,2), a non lasciarci sballottare dalle onde, a non essere trascinati qua e là da qualsiasi vento di dottrina (cfr. Ef 4,14). Corriamo il rischio – e a volte questo rischio è già una triste realtà – di dividerci su nuove questioni etiche e di scavare dei fossati là dove per secoli eravamo uniti. Di conseguenza, non siamo più in grado di dare una testimonianza comune della nuova creazione ad un mondo che oggi, avrebbe urgente bisogno proprio di questa testimonianza profetica. In terzo luogo, Gesù Cristo è presente nella Chiesa per mezzo della sua parola e dei suoi sacramenti. Egli è il capo della Chiesa e la Chiesa è il suo Corpo, la Chiesa che Egli ha amato e per la quale ha dato se stesso per renderla santa, purificandola con l’acqua che lava, e questo mediante la parola (cfr. Ef 5,24-26). Sì, la Chiesa pellegrinante non è ancora senza macchia o ruga, ma è tuttora in cammino lungo la via della purificazione, della penitenza e del rinnovamento (cfr. Lumen gentium, 8). Eppure, Cristo la ama ugualmente e dà se stesso per lei. Non dovremmo allora, anche noi, crescere nell’amore per la Chiesa, maturare nel “Sentire ecclesiam”, ovvero “sentirci Chiesa, sentirci parte integrante della Chiesa?”. Possiamo e dobbiamo distinguere Cristo dalla Chiesa, ma non possiamo separare l’uno dall’altra. Sant’Agostino ci ha insegnato la formula Christus totus, la pienezza di Cristo come Capo e Corpo. E questo è il punto di divergenza più profondo tra le Chiese e le Comunità ecclesiali dell’Occidente, che ci impedisce di essere pienamente segno e strumento di Cristo. Il tema di Gesù Cristo come fondamento comune ci esorta a riflettere insieme, con slancio rinnovato, sulla “Natura e lo scopo della Chiesa”, secondo il titolo di uno dei più recenti e principali progetti ecumenici. Cari amici, la Chiesa è la dimora e tempio di Dio, dove i fedeli possono vivere e pregare insieme. Noi tutti siamo collaboratori di Dio (1Cor 3,9). Alla fine, ognuno dovrà rendere conto se ha edificato una solida casa e come l’ha edificata: se ha costruito sopra l’unico fondamento, che è Gesù Cristo, con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno o paglia. La nostra opera si manifesterà col fuoco, e il fuoco proverà la qualità dell’opera di ciascuno e se quest’opera resisterà (cfr. 1Cor 3,12 s.). In altre parole, ci verrà chiesto se abbiamo edificato o distrutto il tempio di Dio (cfr. 1Cor 3,17). La nostra costruzione ecumenica della piena unità di tutti i discepoli di Cristo resisterà soltanto se costruiamo sull’unico fondamento, che è il Signore, se costruiamo sulla la sua Parola e il suo Sacramento, se costruiamo non sulla sapienza del mondo (cfr. 1Cor 3,19) ma nell’unico Spirito di Gesù Cristo, che questo mondo più considerare stoltezza, ma che è potenza e sapienza di Dio (cfr. 1Cor 1,24). Preghiamo dunque il Signore che faccia di noi dei buoni architetti e ci conceda forza e sapienza spirituale, coraggio, pazienza e speranza. Amen. | |
| | | lillo
Messaggi : 699 Data di iscrizione : 06.01.09 Età : 99 Località : zena
| Titolo: da "la Repubblica" del 31 luglio 2008 Dom Feb 08, 2009 10:46 pm | |
| lo sapete tutti, la mia grande capacità sta nello scopiazzare. questo argomento dormicchia da troppo tempo, allora altro non mi resta che postare ciò che segue, che mi fu inviato l'anno scorso da giovanni!!! "PERCHÉ RATZINGER RECUPERA IL SACRO"Il latino, il sacerdote di spalle ai fedeli la comunione in ginocchio. Intervista a monsignor Malcolm Ranjith, segretario della Congregazione del culto. "La fede della Chiesa nella presenza reale di Cristo nell´eucarestia va espressa attraverso gesti adeguati e diversi da quelli quotidiani" "C´è stata la tendenza a porre l´uomo al centro della celebrazione e non il Signore" "Prendere l´ostia e metterla noi stessi in bocca riduce il significato della comunione" di Marco Politi Il segnale è stato inequivocabile. Prima il Corpus Domini a Roma, poi lo si è visto in mondovisione a Sidney. Benedetto XVI esige che davanti a lui la comunione venga ricevuta in ginocchio. È uno dei tanti recuperi di questo pontificato: il latino, la messa tridentina, la celebrazione con le spalle rivolte ai fedeli. Papa Ratzinger ha un disegno e lo srilankese monsignor Malcolm Ranjith, che il pontefice ha voluto con sé in Vaticano come segretario della Congregazione per il Culto, lo delinea con efficacia. L´attenzione alla liturgia, spiega, ha l´obiettivo di un´«apertura al trascendente». Su richiesta del pontefice, preannuncia Ranjith, la Congregazione per il Culto sta preparando un Compendio Eucaristico per aiutare i sacerdoti a «disporsi bene per la celebrazione e l´adorazione eucaristica». La comunione in ginocchio va in questa direzione? «Nella liturgia si sente la necessità di ritrovare il senso del sacro, soprattutto nella celebrazione eucaristica. Perché noi crediamo che quanto succede sull´altare vada molto oltre quanto noi possiamo umanamente immaginare. E quindi la fede della Chiesa nella presenza reale di Cristo nelle specie eucaristiche va espressa attraverso gesti adeguati e comportamenti diversi da quelli della quotidianità». Marcando una discontinuità? «Non siamo dinanzi ad un capo politico o un personaggio della società moderna, ma davanti a Dio. Quando sull´altare scende la presenza di Dio eterno, dobbiamo metterci nella posizione più adatta per adorarlo. Nella mia cultura, nello Sri Lanka, dovremmo prostrarci con la testa sul pavimento come fanno i buddisti e i musulmani in preghiera». L´ostia nella mano sminuisce il senso di trascendenza dell´eucaristia? «In un certo senso sì. Espone il comunicante a sentirla quasi come un pane normale. Il Santo Padre parla spesso della necessità di salvaguardare il senso dell´al-di-là nella liturgia in ogni sua espressione. Il gesto di prendere l´ostia sacra e metterla noi stessi in bocca e non riceverla, riduce il profondo significato della comunione». Si vuole contrastare una banalizzazione della messa? «In alcuni luoghi si è perso quel senso di eterno, sacro o di celeste. C´è stata la tendenza a mettere l´uomo al centro della celebrazione e non il Signore. Ma il Concilio Vaticano II parla chiaramente della liturgia come actio Dei, actio Christi. Invece in certi circoli liturgici, vuoi per ideologia vuoi per un certo intellettualismo, si è diffusa l´idea di una liturgia adattabile a varie situazioni, in cui si debba far spazio alla creatività perché sia accessibile e accettabile a tutti. Poi magari c´è chi ha introdotto innovazioni senza nemmeno rispettare il sensus fidei e i sentimenti spirituali dei fedeli». A volte anche vescovi impugnano il microfono e vanno verso l´uditorio con domande e risposte. «Il pericolo moderno è che il sacerdote pensi di essere lui al centro dell´azione. Così il rito può assumere l´aspetto di un teatro o della performance di un presentatore televisivo. Il celebrante vede la gente che guarda a lui come punto di riferimento e c´è il rischio che, per avere più successo possibile con il pubblico, inventi gesti ed espressioni facendo da protagonista». Quale sarebbe l´atteggiamento giusto? «Quando il sacerdote sa di non essere lui al centro, ma Cristo. Rispettare in umile servizio al Signore e alla Chiesa la liturgia e le sue regole, come qualcosa di ricevuto e non di inventato, significa lasciare più spazio al Signore perché attraverso lo strumento del sacerdote possa stimolare la coscienza dei fedeli». Sono deviazione anche le omelie pronunciate dai laici? «Sì. Perché l´omelia, come dice il Santo Padre, è il modo con cui la Rivelazione e la grande tradizione della Chiesa viene spiegata affinché la Parola di Dio ispiri la vita dei fedeli nelle loro scelte quotidiane e renda la celebrazione liturgica ricca di frutti spirituali. E la tradizione liturgica della Chiesa riserva l´omelia al celebrante. Ai Vescovi, ai sacerdoti e ai diaconi. Ma non ai laici». Assolutamente no? «Non perché loro non siano capaci di fare una riflessione, ma perché nella liturgia i ruoli vanno rispettati. Esiste, come diceva il Concilio, una differenza "in essenza e non solo in grado" tra il sacerdozio comune di tutti i battezzati e quello dei sacerdoti». Già il cardinale Ratzinger lamentava nei riti la perdita del senso del mistero. «Spesso la riforma conciliare è stata interpretata o considerata in modo non del tutto conforme alla mente del Vaticano II. Il Santo Padre definisce questa tendenza l´antispirito del Concilio». A un anno dalla piena reintroduzione della messa tridentina qual è il bilancio? «La messa tridentina ha al suo interno valori molto profondi che rispecchiano tutta la tradizione della Chiesa. C´è più rispetto verso il sacro attraverso i gesti, le genuflessioni, i silenzi. C´è più spazio riservato alla riflessione sull´azione del Signore e anche alla personale devozionalità del celebrante, che offre il sacrificio non solo per i fedeli ma per i propri peccati e la propria salvezza. Alcuni elementi importanti del vecchio rito potranno aiutare anche la riflessione sul modo di celebrare il Novus Ordo. Siamo all´interno di un cammino». Un domani vede un rito che prenda il meglio del vecchio e del nuovo? «Può darsi… io forse non lo vedrò. Penso che nei prossimi decenni si andrà verso una valutazione complessiva sia del rito antico che del nuovo, salvaguardando quanto di eterno e soprannaturale avviene sull´altare e riducendo ogni protagonismo per lasciare spazio al contatto effettivo tra il fedele e il Signore attraverso la figura non predominante del sacerdote». Con posizioni alternate del celebrante? Quando il sacerdote sarebbe rivolto verso l´abside? «Si potrebbe pensare all´offertorio, quando le offerte vengono portate al Signore, e di là sino alla fine della preghiera eucaristica, che rappresenta il momento culminante della "trans-substantiatio" e la "communio"». Disorienta i fedeli il prete che volge le spalle. «È sbagliato dire così. Al contrario, insieme al popolo si rivolge al Signore. Il Santo Padre nel suo libro Lo spirito del Concilio ha spiegato che quando ci si siede attorno, guardando ognuno la faccia dell´altro, si forma un circolo chiuso. Ma quando il sacerdote e i fedeli insieme guardano l´Oriente, verso il Signore che viene, è un modo di aprirsi all´eterno». In questa visione si inserisce anche il recupero del latino? «Non mi piace la parola recuperare. Realizziamo il Concilio Vaticano II, che afferma esplicitamente che l´uso della lingua latina, salvo un diritto particolare, sia conservato nei riti latini. Dunque, anche se è stato dato spazio all´introduzione delle lingue vernacolari, il latino non va abbandonato completamente. L´uso di una lingua sacra è tradizione in tutto il mondo. Nell´Induismo la lingua di preghiera è il sanscrito, che non è più in uso. Nel Buddismo si usa il Pali, lingua che oggi solo i monaci buddisti studiano. Nell´Islam si impiega l´arabo del Corano. L´uso di una lingua sacra ci aiuta a vivere la sensazione dell´al-di-là». Il latino come lingua sacra nella Chiesa? «Certo. Il Santo Padre stesso ne parla nell´esortazione apostolica Sacramentum Caritatis al paragrafo 62: "Per meglio esprimere l´unità e l´universalità della Chiesa vorrei raccomandare quanto suggerito dal Sinodo dei vescovi in sintonia con le direttive del Concilio Vaticano II. Eccettuate le letture, l´omelia e la preghiera dei fedeli, è bene che tali celebrazioni siano in lingua latina". Beninteso, durante incontri internazionali». Ridando forza alla liturgia, dove vuole arrivare Benedetto XVI? «Il Papa vuole offrire la possibilità d´accesso alla meraviglia della vita in Cristo, una vita che pur vivendola qui sulla terra già ci fa sentire la libertà e l´eternità dei figli di Dio. E una tale esperienza si vive fortemente attraverso un autentico rinnovamento della fede quale presuppone il pregustare delle realtà celesti nella liturgia che si crede, si celebra e si vive. La Chiesa è, e deve diventare, lo strumento valido e la via per questa esperienza liberante. E la sua liturgia quella che la rende capace di stimolare tale esperienza nei suo i fedeli». | |
| | | marcella
Messaggi : 18 Data di iscrizione : 08.01.09
| Titolo: Re: MEDITAZIONI Dom Feb 15, 2009 4:35 pm | |
| Mi sono riappacificato col pensiero di dover morire quando ho compreso : che senza la morte non arriveremmo mai a fare un atto di piena fiducia in Dio. Di fatto in ogni scelta impegnativa noi abbiamo sempre delle uscite di sicurezza. Invece la morte ci obbliga a fidarci totalmente di Dio. CARLO MARIA MARTINI | |
| | | lillo
Messaggi : 699 Data di iscrizione : 06.01.09 Età : 99 Località : zena
| Titolo: Quaresima 2009 - 1 Dom Mar 01, 2009 7:01 pm | |
| :]]]: Meditazione quaresimale di don Pino – Parrocchia di San Giovanni Bosco e San Gaetano Thiene in Genova Sampierdarena
QUARESIMA SULLE ORME DI SAN PAOLO DAL DESERTO ALLA PASQUA
25 febbraio 2009 - Le Ceneri Bibbia e giornale esperienza e preghiera cielo e terra divino e umano: problemi di integrazione. Integrazione è equilibrio Se perfezione è supremazia del divino sull’umano, equilibrio è reciprocità L’amore umano è guardarsi negli occhi alla pari; l’amore con Dio, noi abbassandoli un po’ Dio non distrugge la sua creatura, potrebbe per la sua potenza, invece la integra. :§§§: | |
| | | lillo
Messaggi : 699 Data di iscrizione : 06.01.09 Età : 99 Località : zena
| Titolo: Quaresima 2009 - 2 Dom Mar 01, 2009 7:03 pm | |
| :]]]: 26 febbraio 2009 Paolo con la sua vita di indomito convertito e con la sua predicazione fascinosa ci porta a costruire l’equilibrio nella “creatura” che siamo. Lo stimolo è struggente perché Dio è una sublime avventura e l’uomo e la donna (da Adamo ed Eva, loro malgrado) lo emulano per raggiungerlo o per distruggerlo. La categoria dell’equilibrio intriga, a dispetto della cronaca nera da cui siamo subissati. L’equilibrio è la perfezione umana possibile? Direi di sì. :§§§: | |
| | | lillo
Messaggi : 699 Data di iscrizione : 06.01.09 Età : 99 Località : zena
| Titolo: Quaresima 2009 - 3 Dom Mar 01, 2009 7:05 pm | |
| :]]]: 27 febbraio 2009 Romani 1,16 – “Non mi vergogno del vangelo, poiché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede”. Senza incertezze, intuisco che la verità sta di casa in quel libro d’amore che è il vangelo: solo Gesù Cristo, il Vivente morto sulla croce, oltrepassa i confini del tempo e dello spazio e mi collega a Dio. mi guardo attorno e nella babele delle religioni, più esigenza di ragione e di sentimento che di fede, non ho dubbi, ma molti mi guardano stupiti: sarai anche intelligente, ma non sei moderno. La moda è oggi lo “sbattezzo”. :§§§: | |
| | | lillo
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| Titolo: Quaresima 2009 - 4 Dom Mar 01, 2009 7:09 pm | |
| :]]]: 28 febbraio 2009 Romani 5,2 – “Ci vantiamo nella speranza della gloria di Dio, anche nelle tribolazioni”. Anche la morte non è moderna, ma in compenso lo è l’aids, la manipolazione genetica, il suicidio, la depressione, la sofferenza per fame e sete di un miliardo e mezzo di uomini… Sono affascinato dall’uomo e dalla donna, mi batto per loro, la loro dignità mi sta a cuore, ma in nome di Dio, perché in nome dell’uomo la bassezza non ha confini. Ogni giorno leggo di che cosa è capace l’uomo, credente o meno. :§§§: | |
| | | lillo
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| Titolo: Quaresima 2009 - 5 Dom Mar 01, 2009 7:11 pm | |
| :]]]: 1 marzo 2009 Romani 5,5 – “La speranza non delude”. Giro per la via fra gente che va e che viene, di fretta, in lotta con il tempo, bisogna stare nel ritmo, guai a mollare sennò si ferma tutto e allora, siamo stranieri della vita. Inseguiamo un abbraccio, il caffè, il lavoro, il giornale, la moglie il marito i figli … Quaresima che non ci tocca e Cristo è troppo lontano, il miraggio è nelle vincite al lotto. Cristo è speranza che non delude, ma noi cerchiamo dai cinesi per spendere meno. :§§§: | |
| | | lillo
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| Titolo: Quaresima 2009 - 6 Lun Mar 02, 2009 3:08 pm | |
| :]]]: 2 marzo 2009 Romani 6,5 - "Se siamo stati completamente uniti a lui con una morte simile alla sua, lo saremo con la resurrezione". Andiamo e veniamo, ma un giorno il ritmo s'inceppa. Non sei pronto, non te l'aspettavi, ti guardi intorno ed è come se non riconoscessi nulla perché sei sempre andato di fretta. Su un letto d'ospedale con flebo e monitoraggi vari, infermiera che viene a sbirciare, pensi. Pensi tanto da essere stordito. Non sai cosa capita e nessuno ti dice come sono le cose. E' allora che ti accorgi del crocifisso. Preghi, con disagio perché non l'hai quasi mai fatto. Quel letto è una croce sbilenca come certi crocifissi liguri che fanno paura. :§§§: | |
| | | lillo
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| Titolo: Quaresima 2009 - 7 Mar Mar 03, 2009 12:23 pm | |
| :]]]: 3 marzo Romani 8,15 - "E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura ..." "Signore, ho paura, non ho vergogna a dirlo. Ci sono momenti in cui la verità è chiara, ma è lontana, irraggiungibile. Eppure Tu ci sei, ti sento e paura non dovrei avere. Mi sono fracassato perché un'impalcatura ha ceduto. D'improvviso vedo mia moglie come mai l'ho vista, i miei figli dallo sguardo che vaga sulla morte. Che faccio? Tutto finito? Mi accorgo di amarli intensamente come non mai, a loro debbo la volontà di vincere sulla morte, per loro debbo lottare. Signore, perché? Ho bisogno della tua forza ..." :§§§: | |
| | | lillo
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| Titolo: Quaresima 2009 - 8 Mer Mar 04, 2009 3:41 pm | |
| :]]]: 4 marzo Romani 12,1 - "Vi esorto, fratelli, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio". Silvana sulla carrozzina, Paola che reagisce alla malattia con il cortisone, uomini e donne dove l'incrinatura di qualche giuntura debilita la vita, ma anche la bellezza di una donna, il volto intagliato di un portuale... Siamo tutti corpi di ballo in vario movimento... Corpi di vita, di salute, di malattia, nani e giganti, biondi e rossicci, in un'offerta non di mercato che valuta a peso o a bicipiti, ma a immagine di Dio dove la bellezza di ogni persona è garantita. Se non ci consideriamo merce, siamo corpi di cielo. :§§§: | |
| | | lillo
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| Titolo: Quaresima 2009 - 9 Gio Mar 05, 2009 11:31 am | |
| :]]]: 5 marzo Romani 14,1 - "Accogliete fra voi chi è debole nella fede, senza discuterne le esitazioni". Medito sulle contraddizioni di San Paolo, l'irruento deciso e senza sconti, apodittico nei pronunciamenti che poi non può non fare marcia indietro quando di fronte ha un uomo o una donna nella fatica del vivere e del credere. Lui è privilegiato per una rivelazione, ma sa che la strada è in salita per tutti. So di un prete che al confessionale ha mandato via in malo modo una donna separata, non ha voluto sentire di più. Quella donna un giorno mi chiede: anche tu non capisci niente? Ma il tuo Cristo vuole questo? :§§§: | |
| | | lillo
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| Titolo: Quaresima 2009 - 10 Ven Mar 06, 2009 12:43 pm | |
| :]]]: 6 marzo Romani 14,7 - "Nessuno vive per se stesso e nessuno muore per se stesso". Anche il ladro, l'assassino, la prostituta, il gigolò, l'egoista, il bugiardo hanno parentesi di amore. Come giudica il Signore non lo so, so che è giudice (la giustizia è un'esigenza), ma anche misericordia (altrimenti la padella in cui friggere è assicurata per tutti). So che "oggi" è il momento favorevole per amare, domani è troppo tardi. :§§§: | |
| | | lillo
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| Titolo: Quaresima 2009 - 11 Sab Mar 07, 2009 11:05 am | |
| :]]]: 7 marzoRomani 14,12 - "Quindi ciascuno renderà conto a Dio di se stesso". E allora, per esempio, depenalizziamo l'omosessualità: vita e morte sono nelle mani di Dio. Il gay o la lesbica renderà conto a Dio del suo travaglio, se gioca con il suo corpo o se piange per il suo corpo. Chi ha paura? L'amore sconfigge la paura, lasciamo a Dio ciò che è di Dio, perché il giudizio è solo suo. A noi spetta di amare: saremo giudicati sull'amore, se abbiamo accolto i diversi, se abbiamo sfamato, alloggiato, visitato, eccetera. Non ci sarà chiesto il numero delle preghiere dette. Dio è una persona seria e va al sodo. SAN PAOLO, SFOLTITO COME IL BARBIERE FA CON UNA MASSA DI CAPELLI, CI OFFRE, ATTRAVERSO LE SUE LETTERE, UN VANGELO FANTASTICO. QUESTA OPERAZIONE SI PUò FARE SOLO CON UN PO' DI VELLEITA' CREATIVA. MI PIACE ADDENTRARMI IN QUESTI LABIRINTI DI FANTASIA PERCHE', COPIANDO I LABIRINTI DELLA VITA, INSEGNANO A DISTRICARSI. :§§§: | |
| | | lillo
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| Titolo: Quaresima 2009 - 12 Dom Mar 08, 2009 4:58 pm | |
| :]]]: 8 marzo 1 Corinzi 1,11 – “Mi è stato segnalato che vi sono discordie fra di voi”. Oh, non sono palesi, a tinte forti, ma in una comunità cristiana pullulano come vermicelli i pettegolezzi, parole coperte da sorrisi ipocriti. Come se la verità su Dio l’avesse solo qualcuno. Come se nelle sacrestie non ci fosse odore di potere mescolato a quello dell’incenso. Le discordie sono le piccole rivincite umane sulle frustrazioni della vita, sono una palese sconfitta dell’Amore di Dio dentro di noi. :§§§: | |
| | | marcella
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| Titolo: Lettera alle donne Dom Mar 08, 2009 11:46 pm | |
| 8 Marzo festa della donna Questa lettera l'avevo scritta nel forum l'anno scorso.Gli anni passano, ma la nostra umanità dolente vive sempre le stesse sofferenze. L'indifferenza e l'intolleranza sembrano vincere, in un mondo che ha perso il vero senso del vivere. 8 Marzo 2009 Dobbiamo oggi ricordare tutte quelle madri spose sorelle e figlie che in tante parti del mondo vedono i loro cari martoriati dalla fame le malattie le violenze e le ingiustizie. Dobbiamo sempre ricordare che il nostro unico merito è essere nati in questa parte del mondo, dove la vita per quanto bistrattata è ancora in parte rispettata.Anche il fatto che il Cristo si sia rivelato a una minoranza dell’umanità è un mistero che solamente la Fede può spiegare.Allora ci è chiaro il compito di oggi dei nostri missionari nel mondo. Diffondere il Vangelo con l’esempio: Aiutando tante popolazioni martoriate da tante iniquità che solamente l’uomo ha potuto produrre.Ma anche a noi è stato assegnato un compito. Accogliere, aiutare nelle possibilità di ciascuno di noi per dimostrare che credere nel Vangelo vuol dire credere nella Vita, unico bene appartenente a ognuno di noi.I barconi di uomini, donne e bimbi che approdano sulle nostre coste sono una minima parte di questa umanità disperata. Questo dobbiamo sempre ricordarlo, nelle nostre scelte e nelle nostre argomentazioni. Ho voluto così ricordare l’8 Marzo, a tutti voi un caro abbraccio Marcella | |
| | | lillo
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| Titolo: Quaresima 2009 - 13 Lun Mar 09, 2009 11:00 am | |
| :]]]: 9 marzo 1 Corinzi 1,22-23 - "Mentre i giudei chiedono miracoli e i Greci cercano la sapienza, noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i giudei e stoltezza per i pagani". Di fronte a una malattia grave chiediamo il miracolo, cerchiamo di scomporre il mistero e ridurlo alla nostra portata. Sono le nostre velleità di quando giriamo gli occhi per non vedere il Cristo crocifisso. Nelle case, nelle sacrestie, nelle curie, sul lavoro, nei campi sportivi. Di fronte al Crocifisso forse ci arrendiamo come ultima spiaggia, non sempre convinti. E pur sapendo che lì c'è l'unica spiegazione di tutto, ci ribelliamo. :§§§: | |
| | | lillo
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| Titolo: Quaresima 2009 - 14 Mar Mar 10, 2009 10:48 am | |
| :]]]: 10 marzo 1 Corinzi 1,28 - "Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezato e ciò che è nulla per ridurre a nulla tutte le cose che sono, perché nessuno possa gloriarsi davanti a Dio". Conseguente al Discorso della Montagna, opposto totalmente al discorso dell'umanesimo, Dio non va per meriti, per quoziente intellettuale, per un fare operativo vincente o per i curiali, ma il Regno è dei piccoli, delle vedove, dei poveri che aspettano la salvezza di Dio, il Regno è di quelli che non contano. Dio per il suo Cristo ha scelto la grotta di Betlemme, una casa qualunque a Nazareth e la strada per gli ultimi 3 anni di vita. La sua gloria è fare la volontà del Padre, non la solennità dei paludamenti pontifici. :§§§: | |
| | | lillo
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| Titolo: Quaresima 2009 - 15 Mer Mar 11, 2009 11:16 am | |
| :]]]: 11 marzo 1 Corinzi 2,3-5 - "Io venni in mezzo a voi in debolezza e con molto timore e trepidazione (...) perché la vostra fede non fosse fondata sulla sapienza umana, ma sulla potenza di Dio". E sono solo un uomo già con qualche acciacco, con manie ripetitive e chiodi ben piantati, sono solo un uomo chiamato e mandato a dire a tutti una parola controcorrente rispetto alle parole in uso, a dire a Dio, il bisogno di Lui e lo stupore sommo per la sua disponibilità a esserci e a stare vicino, a servizio, senza che nessun tiket distolga, senza che nessuna segreteria rimandi l'incontro. Sono un uomo che aiuta a non aver paura di Dio, a confidare nella sua potenza: sì, mi sento un avvocato d'ufficio qualche volta frustrato. :§§§: | |
| | | lillo
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| Titolo: Quaresima 2009 - 16 Gio Mar 12, 2009 10:38 am | |
| :]]]: 12 marzo 1 Corinzi 2,10 - "Lo Spirito scruta ogni cosa, anche le profondità di Dio". Dio crea con un soffio l'argilla con cui ha plasmato la figura umana. Ognuno porta dentro di sé un quid di Dio. A ognuno è data la possibilità di scandagliare al suo interno il mistero insondabile che mente e cuore tentano di misurare. L'uomo e la donna hanno bisogno di capire, ma la carnalità frena l'ingresso in una rivelazione. Stupito, so che lo Spirito mi mette nella giusta condizione, relativa, di indagare il mistero. Ogni uomo loda Iddio nella misura in cui riesce a riconoscerlo. :§§§: | |
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| Titolo: Re: MEDITAZIONI | |
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| | | | MEDITAZIONI | |
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