MEDITAZIONI

I popoli vedranno la gloria del Signore.



Una porta che si chiude, quando si pensava di poterla oltrepassare! "Non vi conosco!", dice il Signore. Ma come ? Siamo stati a tavola con te; ti abbiamo ascoltato nelle nostre piazze! . "Non vi conosco!" viene ripetuto. E' certamente un urgente appello alla conversione.

Giorgio Ghezzi

Alfredo

“ Non vi conosco, non so di dove siete (Lc 13, 25.27)”.

Molta gente si accalca alla porta stretta che conduce nella sala del banchetto messianico. Si fanno avanti specialmente quelli che si credono di averne diritto perché hanno officiato ai riti e alle prescrizioni della Legge.
La risposta del Signore è glaciale e ripetuta: “Non vi conosco”. Il giudizio invece sarà sull’amore come scelta di vita; amore verso Dio e il prossimo, il nostro essere e il creato.

Giovanni

“Il più grande tra voi sia vostro servo (Mt 23, 11)”.

Più volte nei vangeli è richiamato il servizio come segno distintivo del cristiano. Gesù stesso si è fatto servo in obbedienza al Padre (Ef 2, 7): “Sono venuto per servire e non per essere servito (Mc 10, 45)”.
Tra i titoli che si conferiscono al Signore Gesù sono sempre e soli menzionati Profeta, Sacerdote e Re, anche perché è più facile la semplificazione delle attività in ambito ecclesiale. Sarebbero almeno da ricordare sempre i titoli di Servo e Sposo.

Giovanni

“Ha innalzato gli umili (Lc 1,52)”.

Questo salmo cristiano è messo sulle labbra di Maria, ma è proprio di tutta la comunità che contempla Cristo vittorioso sulle potenze umane. Il Magnificat denuncia la menzogna e l’illusione di coloro che si credono signori della storia e arbitri del loro destino. Le forze del Male, l’onnipotenza della scienza e della tecnica, gli idoli della bellezza e del denaro, del potere e dei consumi, sono sconfitti dall’umiltà, dal cuore carico di amore e l’anima distaccata e libera di Maria, piccola fanciulla di Nazarth.

Giovanni

“Lasciate che i bambini vengano a me, perché di essi è il Regno dei Cieli (Mt 19, 14)”.
Il messaggio richiama l’altro per noi sostanziale e vitale, perché ci indica il nostro modo di essere e di vivere il vangelo:
“ Se non diventerete come bambini, non entrerete nel regno dei cieli (Mt 18, 3)”.

Essere bambini è affidarsi completamente nelle mani del Padre, fiduciosi delle Sue cure e del suo Amore, certi di essere al sicuro dal Male.


Giovanni

“Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia (Lc 12,15)”.

La cupidigia porta con sé il desiderio sfrenato di possedere per il potere, di avvalersi di false sicurezze, di compiacersi di un animo intriso di egoismo. E’ già la morte in questa vita, anticipo della morte eterna. Il Signore ci raccomanda invece di chiedere “il pane quotidiano”, lo stretto necessario per l’oggi, senza preoccuparci per un domani che, pur pensato e progettato, non riusciamo a determinare. Diversamente siamo in grave peccato venendo meno la fiducia in Lui, nella sua materna Benevolenza.

Giovanni

Quanto è dura seguire Gesù fino alla fine, eppure Lui ce lo chiede. E' semplice stare con Gesù quando compie i miracoli e magari ci sentiamo un pochino artefici anche noi; è facile stare con Gesù quando insegna dalla barca e tutti stanno a sentire, senza poter ribattere, perchè è Lui che parla; quanto è difficile, invece, andare con Lui nel Getsemani e farsi spremere proprio come Lui si è fatto spremere, com'è difficile stare con Gesù sotto la croce.

(Sergio)

Durante questa estate e anche ultimamente, non so se è una mia impressione, ma mi sembra che sia aumentato il numero delle donne che vengono sottoposte a violenze e angherie di ogni genere e mi chiedo che cosa stia succedendo.



Il Vangelo di oggi, è vero, esalta la felicità della Croce: “””””Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me non può essere mio discepolo………”” ma non posso dimenticare le bellissime pagine del Vangelo dove Gesù dimostra la propria predilezione per noi donne – primo femminista della storia – amandole teneramente e perdonandole sempre.


Pierina

Preghiere per tutte le intenzioni, una preghiera particolare per Sakinè
(l'iraniana condannata alla lapidazione),
per la pace in terra santa, per tutti coloro che vivono difficoltà lavorative
e per Sara, la ragazza scomparsa
in Puglia.

Guardare il telegiornale sembra leggere un bollettino di guerra, ma ci sono
anche note positive come vedere
il Santuario della Madonna della Guardia in occasione della visita di Bagnasco.


Anna

“Così chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo (Lc 14,33)”.

E’ il versetto chiave che illumina l’intero brano e ne illustra il messaggio. Luca ripropone la sua teologia sulla povertà come condizione indispensabile per la sequela di Gesù. Ma quel termine usato come “averi” indica non solo i beni materiali, ma anche e soprattutto il potere, l’egoismo, i privilegi personali, le proprie convinzioni e sicurezze, insomma tutto ciò che può sbiadire la fiducia verso il Signore e l’amore verso il prossimo.

Buona Preghiera e Buona Settimana.

Giovanni

"Chi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo" Lc 14, 26-33

Il Vangelo di oggi ci invita a fare scelte concrete, non possiamo essere discepoli di Gesù se non gli doniamo tutto il nostro cuore.


Alba

“E il Padre divise tra loro le sostanze (Lc 15, 12)”.
Il Padre concede ai suoi figli tutto quanto ha. In greco ‘sostanze’ ha il vocabolo biòs = vita. Dio in realtà ha dato all’uomo non solo quello che lui crede gli spetti, ma molto di più: la sua stessa vita, facendosi suo servo e schiavo. Le richieste che i due figli fanno al Padre (sostanze e capretti) sono sempre piccole e misere rispetto al dono che egli farà di se stesso.

Un’ultima osservazione: qui il greco diaballo = dividere ci porta ad un’altra realtà. Lo stesso vocabolo = diavolo è uno dei nomi di Satana, colui che tenta sempre a dividerci tra noi e da Dio. La divisione è uno dei frutti del peccato (opere della carne!) che i S. Paolo enumera nella lettera ai Galati, (5,20).



Giovanni

“Non c’è albero buono che faccia frutti cattivi, né albero cattivo che faccia frutti buoni (Lc 6,43)”.

Il frutto è della qualità dell’albero. C’è albero che fa vivere e albero che fa morire. La menzogna del serpente fece mangiare dell’albero “della conoscenza del bene e del male” e divenne per noi legno di morte. La Croce, sulla quale fu innalzata la Parola di verità, divenne per noi albero di vita. Da essa scaturì lo Spirito con i suoi doni. All’albero di morte si contrappone l’albero di vita. Ma unico è il legno, perché la Croce è insieme il nostro peccato e la sua misericordia!

Giovanni

Siamo liberi, liberi di amare perchè il SIgnore ci insegna ad amare autenticamente. Ringraziamo il Signore che ci ha liberati per aprirci all'amore.


Alba

Maria, Madre Santa, scelta da Dio come madre del Suo amatissimo Figlio Gesù Cristo, il Tuo veneratissimo nome, nei segni della vita, è divenuto anche il nome cristiano di mia madre, Iside Maria. Per questo oggi nella sua ricorrenza, Ti chiedo di rivolgere uno sguardo misericordioso verso di lei che, spero, sia fra quei Santi del paradiso ammessi a vedere la SS Trinità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo nella loro unica e splendente Luce. Riserva anche a noi tutti, alle nostre famiglie, ai nostri figli e le loro famiglie ed a quanti portano il tuo Santissimo nome, il Tuo caritatevole sguardo ed aiutaci a superare le difficoltà della vita cui andiamo incontro.

alberto

Non potete servire a Dio e a mammona (Lc 16,13)”.

Servo qui è in senso di schiavo. Schiavo per amore a Dio è il livello più alto di libertà, schiavo a mammona (l’egoismo!) è la schiavitù totale. I beni sono un mezzo per vivere sensatamente, cioè secondo il fine, che è quello di amare il Padre amando i fratelli. “Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta (Mt.6,33)”. Ma è necessario rendersi indifferenti verso tutto, non desiderare più ricchezza che povertà, più onore che disonore, più vita lunga che breve. Bramiamo invece alle cose che ci riportano al fine per cui siamo stati creati.

Buona Domenica e Buona Preghiera.

Giovanni

“ . .. . e avevano paura a rivolgergli domande su tale argomento (Lc 9,45)”.

E ci credo! Dopo essere rimasti sbalorditi per tutte le cose che faceva (v. 44), Gesù gli viene a parlare della ineluttabilità della croce.
E che bisogno c’è di questo strumento di morte? Cosa sono, per la seconda volta, questi discorsi di umiliazione e di vessazioni da subire?

Eppure i testimoni Pietro, Giacomo e Giovanni hanno visto la sua Gloria e hanno confermato la sua Potenza.
Non capiscono, e non potranno capire fino a quando non scenderà su di loro lo Spirito Santo, il dono supremo e il fine dell’Incarnazione..
Allora comprenderanno che se il chicco di grano non muore non può produrre frutto (cfr Gv 12,24-26 ).

Buon fine settimana e buona preghiera.

Un bacio nel Signore a tutti.

Giovanni

….”un povero di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe ….un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo….”


Il senso di profonda compassione che ho sempre sentito dentro di me, fin da bambina, quando in collegio le mie buone Suore mi spiegavano il Vangelo riguardante il povero Lazzaro, si ripresenta puntualmente ogni volta che leggo sui giornali o vedo in TV e spesso per le strade - come mi è capitato i giorni scorsi a Milano, le persone che chiedono l’elemosina per poter mangiare.



La mia preghiera speciale di oggi sarà dedicata a tutte le famiglie povere che vivono in grande difficoltà affinché si avveri qui in terra quanto Gesù ha detto: “”Beati voi che ora avete fame, perché sarete saziati…”



Un caro abbraccio.

Piera

"Un giorno il povero morì. Morì anche il ricco (Lc 16,22)”.

La vita terrena arriva al suo epilogo. E’ la sorte di tutti. Ma i destini sono diversi: Lazzaro muore ed é portato dagli angeli nel «seno di Abramo»; il ricco invece è «sepolto nell'inferno»in eterno.
La morte non è democratica: non è, come declamava il nostro Totò De Curtis, una livella! E' anzi il principio di distinzione, il limite ultimo che distingue ciascuno come visse sulla terra.
La ricchezza in sé non è un peccato; non si tratta qui di una condanna dei ricchi e un’esaltazione dei poveri. E’ piuttosto un ammonimento ad aprire gli occhi e usare giustamente (= con misericordia divina) dell’ingiusto mammona: il possidente stolto si converta nell’amministratore saggio!

Santa Domenica e Buona Preghiera.

Un abbraccio forte,

Giovanni

Il Signore manda i suoi angeli sul nostro cammino.




Cantando il tuo figlio, tutti celebriamo come un tempio animato, o Madre di Dio. Avendo abitato nel tuo seno,Colui che tutto accoglie nella sua mano, il Signore, ti fece santa e gloriosa, e insegnò a tutti a proclamarti. "Ave, Maria, sposa e vergine!" .




(dall'Inno Akathistos)

alfredo

“In verità vi dico: se non vi convertirete e diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli (Mt 18,3)”.

Divenire come i bambini non significa ricadere nell’infanzia, perché il vangelo non ha niente a che vedere con l’infantilismo. Sarebbe falso vedere in questa parabola una specie di consacrazione dello stato naturale dell’infanzia. Il Padre invece ci vuole spogli delle nostre sicurezze, poveri e umili, figli che aspettano tutto da Lui, fiduciosi della sua Provvidenza.

Buon fine settimana e Buona Preghiera.

Giovanni

“Gesù disse ai suoi discepoli una parabola sulla necessità di pregare sempre, sena stancarsi (Lc 18,1).

Alcune riflessioni:

- Per non entrare in tentazione, per non dubitare della venuta del regno, per non mancare di fede, bisogna «pregare sempre» ( cf. l Ts 1,2; Col 1,3).

- Si deve pregare sempre perché ogni momento è quello della sua venuta. La salvezza si realizza in questo nostro tempo terreno, in cui sì mangia, si beve, ci si sposa, ecc.
Per questo Paolo dice «Sia che mangiate, sia che beviate, sia che facciate qualsiasi altra cosa, fate tutto per la gloria di Dio». (1 Cor 10,31).

- Sì può pregare sempre perché la preghiera non si sovrappone a nessuna azione. Le illumina tutte e le indirizza al loro fine.

- La preghiera è importante perché è desiderio di Dio.

- La preghiera per eccellenza è quella liturgica. Ogni altra forma di preghiera a essa conduce e da essa promana, poiché lì, nella Parola e nei Segni, il Signore continua a operare per il suo popolo.

Buona Domenica e Buona Preghiera

Giovanni

preghiamo per chi non sa perdonare e per i nemici


olga

LA MATITA DI DIO

In principio il fabbricante di matite disse alla matita:

"Ci sono cinque cose che io voglio che tu sappia prima di mandarti nel mondo. Ricordatele e sarai la matita migliore".

1) Sarai capace di fare tante cose, ma solo se sarai nelle mani di qualcuno.
2) Sarai temperato con dolore da un momento all'altro, ma questo farà di te una matita migliore.

3) Sarai in grado di correggere gli sbagli che avrai commesso.

4) La parte più importante di te... è ciò che hai dentro di te.

5) E, in qualsiasi situazione ti troverai, dovrai continuare a scrivere. E dovrai lasciare, sempre e a tutti i costi, una traccia sul tuo cammino che sia un segno chiaro e comprensibile a tutti.

La matita capì tutto quello che gli era stato detto ed entrò nell'astuccio preparandosi così ad entrare nel mondo, avendo compreso lo scopo della sua esistenza.

TU SEI COME LA MATITA: se ricorderai sempre e non dimenticherai queste 5 cose diventerai ogni giorno una persona migliore.

1) Sarai in grado di fare grandi cose, ma solo se ti metterai nelle mani di Dio per essere un dono per gli altri.
2) Sarai temperato dolorosamente da un momento all'altro, attraverso le difficoltà che incontrerai sul tuo cammino, ma questo farà di te una persona più forte.

3) Sarai in grado di correggere i tuoi errori e crescere grazie ad essi.

4) La parte più importante di te è ciò che porti dentro te.

5) Qualsiasi strada prenderai, dovrai lasciare un segno. E, a prescindere dalle circostanze, servi Dio in ogni cosa.

Ognuno di noi è come una matita: è stato creato per uno scopo speciale

Grazie Signore per questi insegnamenti che ci fai trovare sulla nostra strada per renderci migliori e speciali.

Padre nostro, Ave Maria, Gloria, Eterno riposo

Buona Domenica a tutti

Alberto

Il Vangelo di oggi è un Vangelo di speranza e di fede.

Leggo su “Famiglia Cristiana” di oggi:
“… Per fede l’uomo può liberare il suo canto, la sua invocazione, attesa di un Dio che cambia la faccia della terra ……….. le risposte alle nostre domanda sono nel cuore di Dio che le svela per amore di ciascuno ….. il Signore verrà, arriverà sempre e in un modo o in un altro offrirà il suo sguardo di compassione …”



Un caro abbraccio nel Signore.

Pierina